Conoscere è ricordare, ovvero: se gli asini volano
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2240-3604/11688Parole chiave:
Memoria, Intertestualità, Giovan Girolamo Savoldo, Ludovico Carracci, Icone bizantineAbstract
Scopo del saggio è dimostrare, nel campo specifico della storia dell’arte italiana del Cinquecento, come la rimozione della memoria storica (in questo caso delle fonti visive meno ovvie disponibili) abbia impoverito e alterato fortemente la percezione delle personalità e delle opere di artisti della caratura di Savoldo o di Ludovico Carracci (o dello stesso Raffaello).
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Pubblicato
2020-12-21
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Sezione
Sezione seconda
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