Tace il testo, parla il tipografo. Memoria e autorappresentazione nei libri commemorativi bodoniani
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2240-3604/14510Parole chiave:
Vittorio Amedeo III di Savoia, Epithalamia, Giambattista Bodoni, Nuptialia, Manuali tipograficiAbstract
La progettata edizione di una raccolta poetica, poi mai realizzata, in onore di Vittorio Amedeo III di Savoia, e l'assai più celebre stampa degli 'Epithalamia' costituiscono lo spunto da cui prende le mosse lo studio, che indaga le modalità con cui Giambattista Bodoni interpretò il ruolo di tipografo. Desideroso di eternare la memoria del proprio lavoro con i caratteri mobili e i torchi, Bodoni rivoluzionò se non la forma, almeno il significato profondo di libri occasionali per nozze o altre fastose celebrazioni del potere. Non più consacrate al solo scopo di eternare l'aristocrazia dominante e le casate regnanti di fine ancien régime, le bodoniane celebrative rappresentano veri e propri manuali tipografici, monumenti dove, zittito il testo, è l’editore il vero protagonista.
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