Un esempio di scrittura come strumento di agency: le lettere delle madri al Foundling Hospital nella Londra Vittoriana
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2240-3604/17522Parole chiave:
Agentività, Scrittura epistolare, Foundling Hospital, Fallen women, LondraAbstract
Dalla pittura al giornalismo, dalla letteratura all’omiletica, la cultura Vittoriana di metà Ottocento stigmatizzava la figura della fallen woman considerandola una pericolosa minaccia al codice morale della classe media. In questa società caratterizzata dal culto della rispettabilità, le donne che mettevano al mondo un figlio illegittimo venivano emarginate a volte anche dalle loro stesse famiglie ed erano spesso costrette ad abbandonare i propri figli. Il Foundling Hospital si proponeva di accogliere i loro blank child, educarli e avviarli al mondo del lavoro, permettendo a queste madri di continuare una vita decorosa, a condizione però che esse non avessero più contatti con i loro figli. Partendo dalla definizione di agency del sociologo britannico Anthony Giddens, il contributo analizza il caso delle lettere che le madri dei bambini accolti presso il Foundling Hospital scrivevano all’istituto per dimostrare come la scrittura divenne per queste donne un potente strumento di riaffermazione e agentività.
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